Come aprire una startup: dall'idea di business alla società
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Come aprire una startup

Come aprire una startup? Dall’idea di business all’analisi del mercato, dalle strategie d’impresa e di marketing alla costituzione della società.

    Come aprire una startup

    Costituire una startup è il primo passo per chi è alla ricerca di libertà personale e finanziaria e decide di investire il proprio tempo e le proprie competenze nella realizzazione di un progetto imprenditoriale.

    Una scelta senz’altro entusiasmante ma non priva di rischi e non certo per tutti. In questo articolo scopriamo perché aprire una startup, quali siano i passaggi necessari da seguire e quali siano gli errori da non commettere.

    Perché aprire una startup?

    Aprire una startup vuol dire investire su un progetto imprenditoriale potenzialmente redditizio. In genere una startup si basa su un’idea o un modello innovativo caratterizzata da replicabilità e scalabilità. Ciò si traduce in un alto rischio d’impresa bilanciato da una potenziale crescita esponenziale dal punto di vista economico.

    Le motivazioni che possono spingere ad intraprendere questo percorso sono sostanzialmente:

    • la ricerca di autonomia finanziaria
    • la ricerca di autonomia nella gestione del tempo
    • la possibilità di lavorare da remoto
    • la ricerca di investimenti ad alto rendimento

    Negli ultimi anni sono nate innumerevoli start up, sull’onda di un rinnovato entusiasmo legato alla new economy ed al desiderio di fuggire dal tradizionale lavoro salariato, caratterizzato da forti limitazioni della libertà personale.

    Al lavoro subordinato in ufficio con sveglia di primo mattino, traffico, badge, pausa pranzo, riunioni obbligatorie e straordinari si contrappone l’ideale del lavoratore autonomo che gestisce la sua attività da casa in piena autonomia.

    Il sogno ultimo in molti casi è di rientrare nella cerchia sempre crescente di nomadi digitali, una figura spesso idealizzata di imprenditori senza fissa dimora che girano il mondo lavorando dal proprio computer portatile (NDR: chi vi scrive rientra in questa casistica).

    C’è infine chi decide di aprire una startup ai soli fini speculativi. Magari è dipendente presso un’azienda o è lui stesso già imprenditore e decide di investire in un’idea innovativa. In questo caso investirà probabilmente in un business ad alta scalabilità, che è in genere il minimo comune denominatore delle startup.

    Sviluppo dell’idea di business

    Il primo step per la creazione di una start up di successo è lo sviluppo dell’idea di business. Si tratta di una fase creativa e di analisi volta all’individuazione di un vantaggio competitivo nei processi di ideazione, realizzazione o distribuzione di un prodotto o servizio.

    Ciò significa che possiamo trarre vantaggio qualora una qualsiasi fase della filiera associata al prodotto o servizio abbia caratteristiche di innovazione o di vantaggio competitivo (di processo, di costo, di differenziazione).

    Per raggiungere tale obiettivo è necessario avere specifiche competenze nel settore su cui vogliamo agire. Spesso lo spunto nasce lavorando per altre aziende, individuando sistemi alternativi di l’ottimizzazione di un processo, l’ottimizzazione del design di un prodotto o anche l’individuazione di target d’utenza differenti per lo stesso prodotto o servizio.

    Ma l’innovazione non è la conditio sine qua non per la creazione di una startup di successo. Del resto non stiamo parlando specificatamente di start up “innovative”. Molte imprese che hanno raggiunto risultati considerevoli in poco tempo sono basate sullo studio attento del mercato di riferimento alla ricerca di nicchie di mercato profittevoli.

    Analisi del mercato e validazione dell’idea di business

    Entra qui in gioco l’analisi del mercato, ovvero la capacità di reperire dati utili all’individuazione di una nicchia di mercato profittevole. Nel mondo online, ad esempio, è fondamentale essere capaci di analizzare dati relativi alle ricerche organiche (ricerche sui motori di ricerca) al fine di valutare opportunità.

    Può rivelarsi una scelta vincente contattare un’agenzia SEO, che in genere è capace di offrire consulenza in questa fase specifica, oltre che in fase di validazione dell’idea di business.

    Dopodiché si studia il profilo demografico del target di riferimento e si decide quali strategie di marketing adottare.

    A questo porterà poi un’analisi di mercato e quindi alla validazione della nostra idea di business.

    Per la validazione dell’idea di business possiamo adottare una serie di strumenti che elenchiamo brevemente:

    • Smoke test
      Nasce nella vendita di soluzioni software, può essere utilizzato efficacemente anche per testare l’interesse nell’acquisto di un prodotto o servizio. Permette di reperire dati relativi al tasso di conversione attraverso landing page fittizia.
    • MVP (Minimum viable product)
      Prodotto di test con funzioni minime per verificare l’interesse potenziale

    Ogni strumento va scelto in base alle specifiche esigenze. Invero, prima di attivare uno strumento di validazione è necessario valutare:

    • Le ipotesi dell’esperimento
    • Le KPI (Key Performance Indicator)
      Le metriche da settare e che otterremo come risultato dell’esperimento

    Definizione delle strategie d’impresa e pianificazione aziendale

    Qualora i risultati della validazione dell’idea di business diano esito positivo, è il momento di definire le strategie d’impresa e pianificare la struttura aziendale.

    Particolarmente utile in questa fase è la stesura del business plan, un documento che definisce le attività principali dell’azienda, gli obiettivi e le azioni con cui intende raggiungere tali obiettivi.

    Il business plan inoltre è fondamentale qualora la nostra strategia d’impresa comprende la necessità di accedere a finanziamenti.

    Definizione della mission e della vision aziendale

    Nello stesso business plan è fondamentale la definizione della mission e della vision aziendale.

    La mission aziendale (anche definita scopo o dichiarazione di intenti) esplicita gli obiettivi da raggiungere, che se da un lato ne legittimano l’esistenza stessa del progetto imprenditoriale, dall’altro definisce i suoi punti di forza e le caratteristiche di competitività.

    Mentre la mission è definita su un piano pratico e d’azione, la vision aziendale invece definisce le prospettive e gli scenari futuri che che ci si auspica per l’azienda.

    Valutazione dei costi e dell’investimento iniziale

    Un’aspetto fondamentale da considerare è la valutazione dei costi necessari per avviare la start up ed il nostro progetto imprenditoriale. Si tratta a tutti gli effetti di un’investimento per cui è necessario effettuare un opportuna valutazione economica.

    Dedicare quindi del tempo per un’analisi preventiva della convenienza economica del progetto è doveroso.

    In particolare, in maniera esemplificativa, vanno considerati diversi parametri, quali:

    • costi di investimento iniziale
    • proiezioni in termini di ((ricavi) – costi)
    • tempi necessari per arrivare al break even (pareggio di bilancio)

    Strutturazione aziendale

    Altro aspetto fondamentale per una startup è la strutturazione aziendale. Si tratta della forma giuridica e l’architettura organizzativa dell’attività.

    Questo è un ambito alquanto complesso e, considerando le infinite possibilità che abbiamo a disposizione, è fondamentale dedicarci molta attenzione.

    è preferibile definire anzitutto la struttura funzionale dell’azienda, ovvero l’organizzazione e la divisione delle attività interne, dall’amministrazione alle vendite all’ufficio tecnico.

    Sulla base della definizione della struttura si valuta quindi la forma giuridica da associare alla società.

    Incorporazione aziendale

    Se la forma giuridica definisce la tipologia di società, l’incorporazione aziendale ne è l’atto formale di costituzione.

    In tema di tipologie di società la letteratura a disposizione è molto ampia anche se spesso dispersiva. Consigliamo quindi di leggere la sezione di OpenFinanza relativa alle diverse tipologie di società in Italia.

    In un mondo sempre più connesso e digitalizzato, però, le opportunità da valutare sono ben più ampie. È possibile, infatti, incorporare la nostra azienda anche in giurisdizioni estere.

    Perché scegliere di aprire la nostra società all’estero?

    Le motivazioni possono essere di vario tipo, e non per forza unicamente connesse alla pressione fiscale. Valide motivazioni possono essere anche la reputazione all’estero, l’efficienza della burocrazia, la stabilità economica del paese, il sistema giudiziario, la capacità di attrarre investimenti, etc..

    Aprire una società all’estero

    Certamente, il fatto che il sistema italiano preveda una pressione fiscale tra le più alte in Europa è un forte deterrente nell’aprire una Srl, una Srls o una S.a.s., così come lo sono il sistema giudiziale farraginoso e lento e la burocrazia particolarmente inefficiente.

    Molti startupper preferiscono orientarsi verso lidi più dinamici con soluzioni più a misura di neo imprenditore. Come l’Estonia, che ha investito per anni parte del proprio PIL al fine di offrire un’ambiente digitalizzato ed attrarre spiriti imprenditoriale (approfondimento: costituzione società in Estonia). O come il Regno Unito, che, nonostante l’incertezza della Brexit, è ancora (e a nostro avviso) un punto di riferimento per le startup europee (approfondimento: costituzione società in Regno Unito)

    Infine, se il nostro obiettivo primario è quello di ridurre al minimo i costi delle tasse, possiamo valutare l’ipotesi di aprire la società in paesi a ridotta tassazione (i tanto discussi “paradisi fiscali”), come le Bahamas, Emirati Arabi Uniti, Isole Vergini Inglesi, Seichelles, Mauritius. In realtà non vi è nulla di illegale nel costituire una società in questi paesi, purché venga fatta seguendo le regolamentazioni della giurisdizione ospitante e, soprattutto, seguendo le regolamentazioni del proprio paese d’appartenenza.

    Per farvi un’idea più precisa, consigliamo di approfondire l’argomento relativo alle diverse giurisdizioni estere sul sito della GR Morgan Formation, società specializzata in consulenza in questo specifico ambito.


    Mascia Galluzzo

    Consulente di gestione delle imprese

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